Siamo Sergio e Stefania e vi raccontiamo una storia, la nostra storia che si interseca con quella di alcuni dei tanti bambini trattati male dalla vita.
Non siamo più giovani, anzi i capelli non più neri-neri e qualche ruga fanno pensare a noi come dei nonni, però la voglia di metterci in gioco, che sempre ci ha accompagnati nella vita, ci ha portati a percorrere la strada, prima asfaltata e poi con qualche buca di troppo, che porta alla “Casa famiglia Madamadorè “.
Abbiamo incontrato, imparato a conoscere e ad amare i vari bimbi qui accolti e non è stato amore a prima vista, anzi.
I vissuti nostri e loro ci facevano progredire nella costruzione delle relazioni con passo un po' incerto.
Ricordiamo con tenerezza i primi incontri: qualcuno rimaneva sulle sue, altri ci buttavano le braccia al collo in modo quasi spudorato.
Tutto sembrava semplice, in realtà non è così: un giorno tutto è bello, un altro giorno qualcuno sembra non vederti nemmeno; bisogna accettarli come sono, con le loro positività e negatività, tenendo presente i loro vissuti disastrosi.
Ci siamo guadagnati nel tempo la loro fiducia e il sorriso che ci regalano al nostro arrivo è pieno di significati.
Come non spendere due parole su Romina e Paolo che sono sempre lì (talvolta ci chiediamo come fanno a riuscirci) ad accoglierci a braccia aperte, senza mai dimenticare un “grazie “ quando stiamo per accomiatarci da loro.
Non ci dilungheremo oltre, vogliamo solo sottolineare come questa “strada“ viva affascinante e bella, che percorriamo assieme sia una strada di accoglienza reciproca in tutti suoi aspetti.
Accogliere non sempre è facile, perché tante situazioni ci interrogano profondamente, domande che talvolta non trovano risposta, ma un sorriso o un abbraccio ci fanno passare oltre: tanto la risposta prima o poi arriverà!